Gina Carano rompe il silenzio: le prime parole dopo il licenziamento da The Mandalorian

Gina Carano

Dopo la sua clamorosa e recentissima esclusione dalla serie tv The Mandalorian a seguito di alcuni controversi post diffusi sui social media, Gina Carano ha appena rotto il silenzio, parlando per la prima volta dopo l’accaduto e annunciando un nuovo progetto cinematografico che sta realizzando con il sito web conservatore The Daily Wire, fondato nel 2015 dal commentatore politico Ben Shapiro e dal regista Jeremy Boreing.

L’attrice ai microfoni di Deadline ha dichiarato: «Il Daily Wire mi sta aiutando a realizzare uno dei miei sogni, sviluppare e produrre il mio film, ho urlato e le mie preghiere sono state esaudite. Invio un messaggio diretto di speranza a tutti coloro che vivono nella paura di essere cancellati dalla mafia totalitaria. Ho appena iniziato a usare la mia voce, che ora è più libera che mai, e spero che ispiri gli altri a fare lo stesso. Non possono cancellarci, se non glielo permettiamo».

Carano produrrà e reciterà nel suddetto film, oltre a occuparsi del suo sviluppo, e The Daily Wire distribuirà il lungometraggio esclusivamente ai suoi membri, con la società impegnata nel frattempo a rafforzare la sua divisione di intrattenimento. Al momento i dettagli sul progetto non sono stati divulgati, ma il film sarà prodotto come parte della partnership del Daily Wire con il produttore di Bone Tomahawk Dallas Sonnier e la sua Bonfire Legend.

L’interprete era stata allontanata non solo da Disney e LucasFilm, ma anche dalla sua agenzia, la UTA. Gina Carano interpretato la mercenaria Cara Dune, un ex soldato d’assalto ribelle diventato mercenario e infine maresciallo per la Nuova Repubblica, in entrambe le stagioni della serie The Mandalorian su Disney+.

Nella sua storia di Instagram, l’attrice aveva fatto un parallelismo tra l’attuale clima politico negli Stati Uniti e quello che si respirava nella Germania nazista, accostando implicitamente i conservatori agli ebrei vittime di persecuzioni

«Gli ebrei sono stati picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… anche dai bambini – si leggeva nel post – Poiché la storia viene modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che, per arrivare al punto in cui i soldati nazisti avrebbero potuto facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo ha prima fatto in modo che i loro vicini li odiassero semplicemente per il fatto di essere ebrei. In che modo è diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?».

Fonte: Deadline

Foto: MovieStillsDB

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