An Education

Questo piccolo gioiellino di fattura inglese è di certo uno dei migliori film degli ultimi anni.

Ed è sicuramente il film di Nick Horby, che qui fa il suo debutto come sceneggiatore, dopo che per anni i suoi libri si sono prestati a fare da specchio dell’umanità anche al cinema, venendo, in egual misura, rispettati e maltrattati.

Questa il nostro scrittore, non si cimenta in una storia partorita dal suo genio sarcastico, ma adatta un pezzo giornalistico, biografico di Lynn Barber.

La vicenda racchiude in se tanti argomenti e tante esperienze di vita fondamentali tutte insieme: dalla perdita dell’innocenza, al superamento delle paure, al salto nel buio fatto passando da un’esistenza sicura, ma noiosa ad una eccitante, ma effimera, non solo di una ragazza, ma una nazione intera.

Questo è tutto ciò che racconta An Education, un film che parla si in primis delle vicende della sua giovane protagonista, ma che viene usata come riflesso per il mondo che la circonda, anch’esso in continua evoluzione e in cerca di cambiamento.

L’amore tra la 17enne Jenny e il 30enne David, che sulla carta potrebbe sembrare scandaloso e immorale, viene trattato con delicatezza e con risvolti addirittura educativi.
Una tematica certamente delicata da trattare, ma lo sguardo privo di malizie, giudizi e preconcetti, sia della regista Lone Schefing che dello sceneggiatore, hanno permesso una narrazione efficace anche senza particolari piccanti.

Quello che importa è l’insegnamento che la nostra protagonista riceve: l’incontro con ciò che è nuovo e pericoloso è inevitabile, per quanto si tenti di resistervi, nascondendosi dietro sane abitudini e convenzioni, quando in realtà è segretamente tutto quello che si è sempre desiderato.

Jenny impara dalla sua esperienza, che la bella vita, le belle facce e i bei vestiti, sono elettrizzanti all’inizio, ma con il passare del tempo rischiosi, corruttori,ma grazie anche ai suoi risvolti più sgradevoli, è da questo che riceverà un’educazione, dall’errare, più che dalla buone maniere insegnate sui banchi di scuola.

Il merito è sicuramente in gran parte della sceneggiatura di Nick Horby, che anche nella scrittura cinematografica, mantiene intatto il suo timbro distintivo: grazie al suo script An Education racconta di questioni delicate ed importanti senza inutile drammaticità o retorica, per tutto il film si mantiene lieve ed agile, riuscendo al tempo stesso a mettere in evidenza l’umanità dei protagonisti, anche di quelli più ambigui.

Altro merito da riconoscere, va alla giovane protagonista Carey Mullingan, che si carica il film sulle spalle e diventa l’epicentro interpretativo della vicenda, ben supportata dal resto del cast: il padre, un solido Alfred Molina, la vamp bionda e sciocca interpretata da una simpatica Rosamund Pike, il grande amore David, interpretato dal sempre convincente Peter Sarsgaard, l’ambiguo Danny interpretato da Dominic Cooper e un cameo di spicco di Emma Thompson .

La regia di Lone Scherfig è coinvolgente pur rimanendo osservatrice oggettiva della vicenda, specie nella seconda parte della storia, quando, cioè, le cose iniziano ad avere un tono più serio e si esce dalla commedia pura e semplice.

Un film molto piacevole da guardare, in cui molti potranno riconoscersi.