“La Pazza Gioia” un’ avventura in bilico tra il dramma e l’ironia

La prima cosa bella di Paolo Virzì: essere un bravo commediante. Forse l’ultimo, puro, in Italia. Un regista conosciuto in tutto il mondo, per aver catturato l’attenzione di un pubblico grande, misto e variegato. È uno dei pochissimi che sarà al Festival di Cannes (11-22 maggio 2016, con La pazza Gioia), anche se non nella selezione principale.

“Sono molto eccitato da questa nuova impresa, da questa storia di pazzia, di desiderio di libertà e di amore, scritta insieme a Francesca tra risate e lucciconi, che ci ha spinto a perlustrare i luoghi più diversi dove ci si prende cura dei disturbi psichici, a volte con percorsi di terapia ottimistici, o più spesso sbrigativamente con la custodia e la restrizione. Con questo film avventuroso, in bilico tra ironia e dramma, esploriamo il confine labile tra sanità e insanità mentale, immergendoci nel cuore di esistenze condannate allo stigma sociale della follia e della pericolosità, e provando ad osservare – attraverso quel loro sguardo ritenuto strano, di donne imperfette – la fragilità, la miseria e a volte anche la ferocia delle nostre esistenze ritenute normali” queste le parole del regista.

Beatrice Morandini Valdirana è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella Morelli una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono tutte e due ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, dove sono sottoposte a misure di custodia giudiziaria. Il film racconta la loro imprevedibile amicizia, che porterà ad una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po’ di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani.

L’appuntamento nelle sale italiane è per il 18 maggio 2016.

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